Star Trek Discovery: Il Contesto è per i Re

Il Contesto è per i Re

Non è un mistero il fatto che siamo stati tra i più entusiasti dei primi due episodi di Star Trek Discovery ed è stato quindi con fiducia che ci siamo apprestati a vedere la nuova puntata della serie dal titolo Il Contesto è per i Re. Detto questo, dopo aver spento il PC qualche dubbio in più sull’impostazione della serie ci è venuto e lo vorremmo condividere con voi. Vi avvisiamo che nel seguito dell’articolo CI SONO SPOILER, per cui, se non avete visto l’episodio, non continuate a leggere.

Il Contesto è per i ReSapevamo che questa sarebbe stata la puntata in cui il Comandante Burnham sarebbe stato in qualche modo reintegrato nella flotta stellare, visto che tutta la serie si incentra su di lui e ci aspettavamo un’operazione simile a quella fatta con Ro Laren in The Next Generation. Di fatto non siamo stati delusi perché Burnham arriva, sembra per un incidente, sulla USS Discovery insieme ad altri 3 detenuti.

Il design esteriore della nave, che viene qui mostrata per la prima volta nella serie, ci è assolutamente piaciuto e in qualche modo lo troviamo appropriato ai tempi in cui è ambientata la serie. Un disegno un po’ retrò, ma che acquista un carattere di modernità con le gondole di curvatura allungate.

Una volta giunta sulla nave Burnham, viene accolta da una vecchia conoscenza: il primo ufficiale della Discovery, il Comandante Saru, che dopo le vicende delle prime due puntate è stato promosso diventando il secondo in comando del Capitano Lorca.

 

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Da qui in poi parte il cuore della puntata che introduce uno dei temi principali della serie. Burnham viene messa al lavoro in ingegneria dove nota da subito una serie di elementi al di fuori della normalità per una nave della Flotta Stellare.

Dopo una serie di vicissitudini che non vi raccontiamo per non svelarvi proprio tutto si scopre che la Discovery, è un nave con il compito di mettere a punto una nuova tecnologia che permetterebbe il viaggio interstellare in pochi secondi utilizzando delle spore di funghi coltivati in un’apposita zona della nave. Questo forse è il punto più debole che la serie ha mostrato fino a questo momento, specialmente se inserito nel contesto di un mondo, quello di Star Trek, che ha fatto della plausibilità scientifica sempre un suo vanto. Nel corso della spiegazione fornita dal Capitano Lorca sulla tecnologia allo studio della Federazione, ci sono passate davanti le numerose scene della serie originale che ad anni di distanza avevano predetto l’utilizzo dei Floppy Disk e dei telefoni cellulari e la teoria del “superfungo” ci è sembrata un po’ una barzelletta, lo dobbiamo ammettere.

La cosa che ci ha però più colpito di questo episodio sono le luci. Le navi della Flotta Stellare sono sempre state luminose, mentre la Discovery è buia come forse nessuna delle navi della serie precedenti. Il Clima è più da film Horror o da Thriller piuttosto che da uno show ambientato nell’universo creato da Gene Roddenberry. Oltre a questo dobbiamo aggiungere che tutti i capitani che abbiamo visto alternarsi nel corso degli anni sono sempre stati dei modelli di correttezza, anche quando, come Sisko e Picard, si sono trovati ad affrontare un nemico implacabile in battaglia; mentre il Capitano Lorca sembra rivelarsi in questa puntata tutto tranne che trasparente e illuminato.

Chiudiamo con un ultimo particolare, che potrebbe essere un’inezia, ma che ci è sembrato decisamente fuori contesto. Nella più classica delle missioni su una nave deserta ed abbandonata (la gemella della Discovery per modello e per missione, che ha subito un tremendo incidente nel corso della sperimentazione della nuova tecnologia) la squadra della Discovery incontra un Klingon, parte di una spedizione che ha abbordato precedentemente la nave e che è stata decimata da un non meglio specificato animale, probabilmente nato dai risultati dell’incidente. La cosa che ci è sembrata particolarmente fuori luogo è che il Klingon fa un gesto che denota paura: fa cenno di stare zitti ai membri della squadra di ricognizione della Flotta Stellare per evitare di essere scoperti dalla creatura. Conoscendo i Klingon come razza che ha come motto: “oggi è un buon giorno per morire” quanto vi sembra fuori contesto questa reazione?

 

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Ovviamente non possiamo  bocciare la serie per un episodio, così come no l’abbiamo potuta promuovere a pieni voti per i primi due, ma se l’esordio aveva fatto segnare indubbiamente dei punti a favore della produzione CBS, questa terza puntata ci ha lasciato con più di un dubbio che ci mette più apprensione anche considerando che è stato in questa occasione che abbiamo conosciuto la USS Discovery e il suo equipaggio.

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