Recensioni: Alone

Alone

E’ stato prodotto dall’italianissima Horrbile Games, l’azienda italiana che è arrivata in finale del Gioco dell’Anno 2018 con il suo Dragon Castle, Alone è uno dei titoli di cui si sta parlando di più in questo momento. Un dungeon crawler in cui un giocatore vestirà i panni dell’eroe che cerca di completare un set ben specifico di obiettivi mentre da 1 a 3 giocatori cercheranno di mettergli i bastoni tra le ruote e fondamentalmente ucciderlo prima che la missione finisca. Un concetto innovativo che ci è piaciuto moltissimo. Ecco tutte le nostre impressioni dopo il nostro primo playthrough.

Alone è un dungeon crawler asimmetrico ideato da Andrea Crespi e Lorenzo Silva che è stato il protagonista di una campagna Kickstarter chiusa positivamente lo scorso anno. Nel gioco, come detto,  da 1 a 3 giocatori vestiranno i panni del dungeon master e cercheranno di uccidere l’eroe, controllato dal giocatore rimanente. Il tema è quello del survival horror in salsa sci-fi e ricorda per molti versi la saga di videogames Dead Space che in parecchi di voi avranno forse giocato su Playstation.

Il gioco contiene una tonnellata di componenti che vanno dalle miniature, di elevatissima fattura e praticamente senza difetti, allo schermo con cui i giocatori che controllano i mostri copriranno le loro attività, alla plancia che il giocatore “buono” userà per tracciare azioni, vita, salute mentale e un bel po’ di altre cose.

 

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Una partita ad Alone si articola in 5 turni con l’ultimo turno che farà passare il gioco in nightmare mode rendendo i mostri molto più forti e la vita molto più difficile per l’eroe. Il dungeon viene composto durante la fase di set-up e sarà costituito da due mappe stampate fronte/retro che i master (ci riferiremo così ai giocatori che controllano i mostri) disporranno nell’ordine e nel verso che ritengono più opportuno. In questa fase verrà anche scelto il personaggio con cui il giocatore che impersonerà l’eroe affronterà la partita. La scelta può essere fatta tra una serie di personaggi con caratteristiche diverse che potrete scegliere in funzione di come vorrete impostare la partita. C’è chi preferisce uccidere tutto quello che si trova di fronte, chi vuole rimanere nell’ombra e chi magari prova ad essere più teconologico dei propri nemici. Il gioco vi fornirà un personaggio per ognuno di questi approcci e anche qualcosa di più.

I Master procederanno poi al posizionamento delle stanze e delle scale e provvederanno anche a segnare sulla mappa gli obiettivi che il giocatore che controlla l’eroe gli comunicherà a inizio partita.

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Il gioco si articola in turni, come detto, con l’eroe che compie un insime di azioni e i master che possono rispondere giocando una serie di carte reazione. Le carte reazione potranno essere giocate coperte per permettere di fare lo spawn di un nuovo mostro sulla mappa, oppure scoperte come vera e propria reazione all’azione giocata dall’eroe. In questo caso i master potranno giocare la carta solamente se la stessa ha il simbolo corrispondente all’azione appena effettuata dall’eroe (movimento, ricerca, interazione, ecc…). Alcune carte si risolveranno non appena giocate (quelle che presentano il simbolo del lampo); mentre altre si attiveranno a fine turno. I giocatori che controllano i mostri avranno a disposizione un mazzo ciascuno da scegliere tra i 4 mazzi mostro. Ognuno dei mazzi contiene le stesse carte che però enfatizzano aspetti diversi in funzione del mazzo scelto (paura, ferocia, velocità e trappole). I master controlleranno il loro mazzo in autonomia e dovranno coordinarsi tra di loro senza far capire troppo bene al giocatore quale piano stanno mettendo in atto. In funzione del numero di carte reazione giocate i “cattivi” potranno anche ottenere un certo numero di segnalini pericolo (massimo 5) per ogni round da disporre sulla mappa, fuori dalla linea visiva dell’eroe, che permetteranno di rendere il tutto più difficile per la loro vittima. Le carte reazione presentano infatti una specifica sezione in cui viene indicato l’ulteriore effetto da applicare quando il giocatore si trova in un settore con un segnalino pericolo.

Il gioco punta a creare una sensazione di urgenza  e pericolo nel giocatore che controlla l’eroe che dovrà muoversi sulla mappa al buoi, situazione in cui tutti i mostri hanno un bonus sull’attacco, e senza sapere cosa si potrà trovare davanti. La mappa verrà infatti costruita sul tavolo progressivamente, mano a mano che l’eroe si addentra nel dungeon e verrà resettata alla fine di ogni round, lasciando visibile solo la stanza in cui l’eroe si trova al momento. Ogni volta che un mostro verrà posizionato sulla mappa i master dovranno dire all’eroe da che parte ha sentito provenire il rumore emesso dalla creatura, ma attenzione: se il rumore incontra una barriera come una porta chiusa, farà un giro diverso per arrivare alle orecchie dell’eroe correndo il rischio di portarlo decisamente fuori strada.

 

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L’obiettivo dei giocatori che controllano i mostri è ovviamente quello di fare fuori l’eroe nel minor tempo possibile. Per raggiungerlo i giocatori potranno infliggere sull’eroe due tipi di danno: quello fisico derivato dal normale combattimento e quello mentale, principalmente derivato dallo spavento causato dall’arrivo improvviso di un mostro o da alcune specifiche carte reazione. Ogni volta che sarà ingaggiato un combattimento l’ereo tirerà un certo numero di dadi in funzione delle sue caratteristiche. I dadi potranno restituire una serie di colpi a segno e di colpi mancati oltre a una serie di risultati il cui esito sarà variabile in funzione delle condizioni della stanza. Se la stanza è illuminata il risultato sarà un colpo a segno; mentre se la stanza è al buoi il risultato sarà un colpo mancato.

CONCLUSIONI

Alone è un gioco soprendentemente immersivo che crea con un’inaspettata efficacia un vero e proprio senso di oppressione nel giocatore che impersona l’eroe paragonabile a quello che si vive in con videogiochi o film di questo genere. Il numero ridotto di turni, la condizione di perenne inferiorità numerica, maggiore forza dei mostri al buoi e la possibilità dei master di pianificare in anticipo trappole e contromosse alle azioni dell’eroe, rendono questo titolo decisamente unico nel suo genere. Insomma, se non lo avete ancora capito Alone ci ha decisamente entusiasmato e non vediamo l’ora di poterlo giocare nuovamente. Piccola nota negativa, la copia che abbiamo ricevuto presentava dei difetti abbastanza evidenti di stampa dei tile della mappa e di alcuni token che speriamo la Horrible Games provvederà rapidamente a sostituire. A parte questo, tutti gli altri componenti sono di ottima fattura e nella scatola sono presenti anche dei piccoli contenitori in cui andare a riporre i token una volta defustellati. Il gioco non è proprio per neofiti e la spiegazione potrebbe essere più impegnativa rispetto al gioco medio, non fosse altro che in Alone è necessario spiegare il contenuto di due manuali: quello dell’eroe e quello dei mostri che devono essere assorbiti e conosciuti da tutti i giocatori. In poche parole non è necessario solamente stare attenti alla spiegazione del manuale dei mostri nel caso giocaste il ruolo di uno dei master, ma dovrete anche capire quali sono le azioni e le regole che guidano l’operato del giocatore che controlla l’eroe per fare in modo di riuscire a contrastarlo al meglio (e viceversa).

Insomma Alone è un bel gioco che non vediamo l’ora esca nella sua versione retail, magari localizzato anche in italiano (la verisone Kickstarter è solo in inglese) e che pensiamo si sia meritato in tutto e per tutto la nomination come gioco dell’anno, persa di un soffio contro Flame Rouge.

E voi? lo avete già giocato? vi è piaciuto? lasciateci le vostre opinioni postando un commento a questo articolo!

INFORMAZIONI GENERALI:

  • Ideatori: Andrea Crespi e Lorenzo Silva
  • Pubblicato da: Horrible Games
  • Tipologia Gioco: semi-ccoperativo
  • Meccanica: secret unit deployment e variable player power
  • Numero Giocatori: 2-5
  • Durata: 60-120 minuti
  • Ambientazione: sci-fi survival horror

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